Il lato oscuro della biomassa legnosa
Ne avevamo già parlato in maniera approfondita qui, ma qualora ce ne fosse bisogno è arrivata una conferma dagli USA. Gli impianti per la produzione di energia elettrica e riscaldamento alimentati da biomassa legnosa - cippato, legna e pellet - sono più inquinanti di quelli che utilizzano combustibili fossili tradizionali.
Una ricerca condotta da scienziati dell'Institute for the Environment dell'Università del North Carolina e pubblicata sulla rivista scientifica Renewable Energy fornisce un dato allarmante al riguardo: la quantità di elementi inquinanti emessi è superiore di quasi tre volte rispetto a petrolio e carbone. Lo studio, dunque, mette in discussione il ruolo sostenibile di questo tipo di produzione energetica, che supera il livello di inquinamento atmosferico provocato dai combustibili fossili.
I costi nascosti della manutenzione
Quando si sceglie il combustibile da utilizzare per la propria casa o azienda, bisogna considerare anche alcuni costi nascosti legati alla manutenzione, che in realtà sono facilmente identificabili. Le caldaie a legna e pellet, e i relativi impianti fumari, rispetto a quelle alimentate a GPL sono intrinsecamente più soggette a fenomeni di sporcamento e deterioramento, che influiscono direttamente sulle loro prestazioni e quindi sulle emissioni inquinanti che causano.
Ciò è direttamente legato alla natura del combustibile e del processo di combustione. Per questa ragione gli impianti stessi sono progettati perché le ceneri possano essere periodicamente rimosse manualmente o meccanicamente: vasche di accumulo, cassetti di raccolta e sportelli di accesso sono presenti proprio a questo scopo.
Ciò richiede però periodici interventi per la rimozione della cenere accumulata da parte dell'utente oppure di personale specializzato, con un ulteriore e non indifferente costo da affrontare non solo in termini economici ma anche di salute.
Tutti i vantaggi del GPL
In generale, il GPL offre numerosi vantaggi rispetto alle biomassa legnosa, sia in termini ambientali, sia economici, sia logistici. Ecco perché è sempre più importante scegliere i combustibili che favoriscono la transizione energetica.
- Il GPL è un combustibile altamente efficiente, con un alto potere calorifico e basse emissioni di CO2 (in questo paragonabile al GNL).
- Produce pochissimo particolato (migliaia di volte meno di cippato, legna e pellet) e inquinanti atmosferici, ed è quindi più pulito.
- È estremamente comodo da usare in caldaie, sia per le case che per le aziende, con funzionamento totalmente automatico.
- Non ha bisogno di intervento manuale per il rifornimento o per la pulizia (come vedremo tra poco) né di spazio di stoccaggio.
- Garantisce una continuità d'uso tutto l'anno e senza interruzioni, grazie a serbatoi esterni che possono essere di varie dimensioni.
l'inquinamento atmosferico nelle regioni più colpite
Sono diverse le Regioni italiane che stanno vivendo i problemi legati alle emissioni delle biomasse legnose. E che, di conseguenza, hanno preso alcune contromisure o realizzato progetti ad hoc per limitarne l'uso. Ne abbiamo parlato meglio anche qui.
- La Regione Lombardia, la più colpita dall'inquinamento atmosferico, lo sottolinea: il riscaldamento domestico a legna e a pellet è responsabile di quasi la metà delle emissioni totali regionali di polveri sottili primarie (PM10 e PM2.5), per una buona parte attribuibile agli apparecchi più vecchi, quali caminetti aperti e stufe tradizionali poco efficienti e molto inquinanti. Come se non bastasse, le statistiche dei Vigili del Fuoco evidenziano - a livello nazionale - come ogni anno si verifichino circa 10.000 incendi di tetti derivanti da canne fumarie non correttamente installate o manutenute. Dati che aiutano a comprendere quanto sia problematica questa tipologia di fonti energetiche.
- Secondo la Regione Veneto, "il problema del cambiamento climatico e del risanamento dell'aria sui nostri territori è sentito dalla popolazione, ma è importante che ciascuno contribuisca al miglioramento di una situazione che coinvolge aspetti sanitari, oltre che il rispetto delle normative europee. Una maggior consapevolezza dei cittadini dell'utilizzo dei generatori di calore a biomassa legnosa è fondamentale nella lotta all'inquinamento atmosferico ed è il primo passo per respirare un'aria migliore. È per questo che la Regione Veneto ha aderito alla campagna di comunicazione "Brucia bene la legna. Non bruciarti la salute" con l'obiettivo di diffondere una corretta informazione sulla biomassa legnosa.
- La Regione Valle d'Aosta afferma che "la combustione della legna ha un impatto negativo sulla qualità dell'aria che respiriamo e quindi sull'inquinamento atmosferico. Durante la sua combustione, infatti, vengono liberate in atmosfera grandi quantità di sostante inquinanti, dannose per la salute. Tra queste, le più rilevanti sono le polveri sottili e tutti i micro-inquinanti che sono assorbiti o veicolati dalle polveri". I valori nettamente più nettamente più alti della componente del particolato dovuto alla legna, fino all'84%, sono stati registrati in inverno. Con il progetto BB CLEAN, l'ARPA Valle d'Aosta ha condotto una campagna di monitoraggio della qualità dell'aria.
Saper scegliere i combustibili giusti
Tornando alla ricerca statunitense, nonostante l'energia prodotta da biomassa legnosa sia stata a volte descritta come un combustibile ponte nella transizione verso fonti energetiche sostenibili, la combustione di cippato, legna e pellet "emette sia sostanze pericolose per la salute, come il particolato fine, sia quelle che influenzano il riscaldamento globale, compresi sia i gas serra che il nerofumo". Evidentemente, l'impatto negativo degli impianti a biomassa è stato finora sottovalutato. Ecco perché è sempre più importante scegliere i combustibili che favoriscono la transizione energetica, come GPL e GNL a in alternativa al pellet.
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